di Patrizia Marongiu
Leggere questo romanzo del bravo Eliano Cau, è come intraprendere un viaggio. Lo scrittore ti accompagna, non solo in un’epoca, il XVIII secolo e in un territorio – quello di Sorgono, Nole eTzur – ma a scoprire i luoghi più vasti ed oscuri dell’ animo umano. Ed ecco che il paesaggio di una Sardegna di aspri territori ancora incontaminati, è metafora per esplorare i sentimenti contrastanti che albergano nel cuore degli uomini.
“Son luce e ombra” è il titolo del romanzo e le vicende dei due missionari, Padre Giovanni Battista Varallo e padre Benedetto Loi, sono lo spunto per rappresentare in mondo arcaico e la fatica di vivere. Il periodo nel quale si svolge la storia è quello che vede la Sardegna annessa al regno sabaudo, ma, mentre in Piemonte si respira già la modernità, in questi monti essa non è ancora arrivata. Gli abitanti sono ancora profondamente legati ad una religione, che conserva riti pagani, permeata da superstizione, e dove le malattie che affliggono i poveri disgraziati sono vissute come castighi per espiare il peccato della ignoranza e della fame.
I due missionari compiono il loro viaggio di evangelizzazione raccogliendo i poveri disgraziati che abitano questa isola nell’isola. Alleviando le pene dei loro corpi alleviano anche quella delle loro anime. E ascoltando le loro storie scrutano nel profondo dei loro cuori donando la forza di accettare la dualità dell’essere umano che può essere Luce ed Ombra
Eliano Cau. Son Luce e Ombra. (Edizioni Condaghes, 237 pagine, 18 Euro)
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